IFAB nasce a Bologna nel cuore della Data Valley.
Infrastrutture, competenze e potenza di calcolo uniche al mondo: l’Emilia-Romagna come valley europea dei big data è oggi un dato di fatto.
Con la sua tradizione millenaria di centro europeo della conoscenza e con la sua concentrazione di sapere, ricerca e innovazione, in questi anni la Regione Emilia-Romagna si è costruita un ruolo da leader anche nell’ambito dei big data. Qui, dove si concentra il la maggior parte della capacità di calcolo e di storage italiana, ha sede un importantissimo hub europeo dedicato alla ricerca: il Big Data Technopole, grazie al quale Bologna e il suo storico Ateneo, famoso per essere il più antico del mondo occidentale, continuano ad essere un crocevia fondamentale per la conoscenza umana.
La scelta della sede bolognese non è casuale: la città delle due torri vanta una lunga storia di localizzazione di sistemi di supercalcolo. Nel 1961 il CNEN (ora ENEA) decide di stabilire proprio a Bologna il centro di supercalcolo, attivando per la prima volta in Italia la prima architettura disegnata per il calcolo, l’IBM 704. Nel 1969 viene fondato il CINECA, consorzio fra le università del Nord Est, con un CDC 6600, e nel 1988 viene fondato il GARR, la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca.
Il nuovo Tecnopolo di Bologna ha sede presso l’ex manifattura tabacchi di Bologna, l’area progettata nel 1952 da Pier Luigi Nervi, tra le maggiori architetture industriali del XX secolo. Il progetto di trasformazione dell’area in grande polo scientifico d’eccellenza nel supercalcolo accorpa, in circa 100.000 mq, attività di ricerca e infrastrutture a elevate prestazioni di calcolo, tra le più potenti al mondo. Qui si è insediato infatti il Data Center del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche (ECMWF), organizzazione intergovernativa fondata nel 1975 da 24 Stati. Il Centro, che ha sede a Reading (UK), sviluppa metodi numerici per le previsioni meteorologiche a medio raggio e produce e distribuisce previsioni meteorologiche agli Stati membri. Il Council di ECMWF, a seguito di una gara europea, nel 2017 ha scelto Bologna come sede per il nuovo Data Center, che si avvale di supercomputer all’avanguardia. Il progetto sarà realizzato grazie a un investimento di 62 milioni di euro (43,5 a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca e 18,5 a carico della Regione Emilia-Romagna).