“Big Data e intelligenza artificiale consentiranno la creazione di nuovi servizi per migliorare la sostenibilità e il benessere sociale nelle grandi comunità”
La pianificazione urbana svolgerà un ruolo sempre più significativo nello sviluppo della società. In tutto il mondo, la popolazione continua a trasferirsi nelle grandi città, che stanno diventando più grandi e complesse, e in poco tempo finiranno per ospitare decine di milioni di persone.
Per gestire e pianificare ambienti come questi, abbiamo bisogno di tutte le risorse disponibili nel campo dell’Intelligenza Artificiale, solo così possiamo far fronte alla complessità che abbiamo di fronte. Prendete come esempio la distribuzione delle risorse: l’elettricità, il traffico, la raccolta dei rifiuti; sono problemi noti, ma richiedono competenze computazionali. La pianificazione urbana gioca un ruolo significativo nella gestione dei servizi e delle attività per aumentare la vivibilità delle aree urbane. Una migliore organizzazione delle città migliorerà la vita quotidiana dei cittadini, che godranno di servizi più efficienti ed efficaci: questo potrebbe essere un classico caso in cui la società migliora grazie a trasformazioni che partono dal basso. La domanda da parte dei cittadini di servizi che migliorino la qualità della vita nelle città è l’incentivo a sviluppare nuove tecnologie, applicazioni e servizi.
Il raggiungimento di una pianificazione urbana che soddisfi le esigenze della società moderna esige un contributo significativo da parte delle nuove tecnologie per sostenere lo sviluppo delle smart cities e delle aree industriali. Tuttavia, le tecnologie che si possono impiegare per il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti implicano alcune questioni critiche relative alla “sorveglianza” e alla protezione della privacy. Ad esempio, gli stessi strumenti che ci consentono di informare un cittadino con estrema precisione sull’arrivo di un autobus permettono al governo di conoscere la posizione esatta di quei cittadini e dove stanno andando.
Un altro rischio sarebbe rappresentato dall’eventualità che i dati personali in possesso delle pubbliche amministrazioni possano essere violati e finiscano in possesso di soggetti malintenzionati.
Rischi di questa natura rendono necessario che tali strumenti non siano gestiti esclusivamente da soggetti privati ma da enti pubblici in grado di fornire un’adeguata protezione. Se lo sviluppo di queste tecnologie fosse lasciato interamente in mani private, sarebbe impossibile garantire che il loro utilizzo massimizzi il bene pubblico.
La questione per esempio è recentemente emersa con i vaccini per il Covid-19. I vaccini sono stati sviluppati e commercializzati dal settore privato. La loro esistenza in un’economia di mercato e la loro regolamentazione come proprietà intellettuale privata li rendono inaccessibili a molti Paesi in via di sviluppo. L’intervento pubblico si rivela quindi essenziale. L’interazione tra pubblico e privato si basa su ciò che ciascuno di loro fa meglio quando si tratta di innovare. I soggetti pubblici devono avere come obiettivo principale quello di accelerare il processo di trasformazione e digitalizzazione per poter gestire fino in fondo le nuove tecnologie.
Ci sono diversi “low hanging fruits” (risultati che possono essere raggiunti in tempi brevi) nella pianificazione urbana. Innanzitutto abbiamo l’opportunità di digitalizzare la società in molte regioni del mondo “sottosviluppato”, garantendo infrastrutture resilienti e sostenibili e consentendo un’adeguata istruzione sulle nuove tecnologie. Poi, un altro settore in cui possiamo ottenere notevoli miglioramenti nell’immediato futuro è quello dei trasporti: la possibilità di migliorare la precisione dell’orario di arrivo della metropolitana o dell’autobus può decongestionare in modo significativo il traffico e ridurre le emissioni, e contemporaneamente consentire ai cittadini di ottimizzare i viaggi e risparmiare tempo.
Migliorare la pianificazione e la gestione urbana significa migliorare la vita di gran parte della popolazione, ottimizzando contemporaneamente l’impiego di risorse.