Big Data & AI per l’analisi del cambiamento climatico

Un indice per valutare, comprendere e simulare l’impatto delle condizioni meteorologiche estreme

Il progetto “European Extreme Events Climate Index” parte dalla misurazione degli eventi meteorologici estremi per aprire nuove opportunità nella valutazione dei loro danni sull’economia, la società e l’ambiente

Negli anni recenti è drammaticamente aumentata la frequenza e la severità degli  impatti meteo-indotti (p.e. ondate di calore, alluvioni, tempeste di vento), con effetti devastanti per comunità, ambiente ed economia. Nei confronti di tali avvenimenti diviene fondamentale avere a disposizione strumenti speditivi che restituiscano elementi chiari e facilmente confrontabili nello spazio e nel tempo circa le caratteristiche degli eventi atmosferici che hanno indotto tali eventi. Tali informazioni permettono, infatti, di discriminare il ruolo degli eventi atmosferici estremi e la loro evoluzione nel tempo o di evidenziare, al contempo, come altre dinamiche possano avere avuto un peso rilevante (p.e. cambi nella vulnerabilità o nell’esposizione delle aree affette).

In tal senso, gli indicatori climatici rappresentano uno strumento sintetico, largamente consolidato che può essere utilizzato dagli enti pubblici, dalle imprese e dai decisori politici per disporre di parametri di riferimento comuni e condivisi per analizzare, prevedere e valutare i danni economici emergenti da eventi climatici estremi.

La ricerca parte dall’analisi di strumenti esistenti e utilizzati a tale scopo: l’Actuaries Climate Index® (ACI), attualmente operativo per il Nord America (Canada e Stati Uniti) e una formulazione leggermente differente dello stesso indice attualmente operativa sull’Australia. Tali versioni sono configurate però per condizioni geomorfologiche e climatiche specifiche per quegli specifici contesti. Di tale indice non è attualmente disponibile una versione operativa per l’Europa.

Obiettivo del progetto

Definire un set di indici per la valutazione e la simulazione dei pericoli connessi con eventi atmosferici estremi, adeguati e finalizzati a essere operativi nel contesto geografico, fisico, climatico ed economico del continente europeo.

Risultati

Il 21 gennaio 2021 è stato presentato alla comunità internazionale lo European Extreme Events Climate Index – E³CI, primo indice sviluppato in Europa per monitorare l’occorrenza e l’impatto degli eventi meteorologici estremi. L’indice costituisce un indicatore della frequenza e severitàdegli eventi meteorologici estremi, che può rivelarsi strumentale nella valutazione e mitigazione delle conseguenze finanziarie dei rischi, oltre che nella sintesi e nella presentazione di dati complessi.

E³CI è un “indice di indici”, ovvero è la sintesi di cinque componenti relative a differenti dinamiche atmosferiche: ondate di calore, ondate di freddo, fenomeni siccitosi, precipitazioni estreme, venti estremi.

Consulta E3CI e scopri come funziona >

Possibili applicazioni di E³CI

L’Index è stato sviluppato in primis per permettere una valutazione delle perdite economiche e assicurative legate all’insorgenza di eventi climatici estremi, consentendo un adeguamento delle tariffe dei premi assicurativi e migliorando la gestione del portafoglio e dei rischi, con vantaggi sia per i consumatori che per le compagnie assicurative.

L’Indice è inoltre in grado di fornire dati utili per il monitoraggio dei trend climatici, facilitando il processo decisionale delle Amministrazioni Pubbliche, impegnate nella costruzione di un sistema di sviluppo sostenibile.

Tra le possibili applicazioni in ambito pubblico:

  • Supporto per l’implementazione di politiche di sviluppo sostenibile.
  • Sensibilizzazione dei comparti produttivi sull’opportunità di valutare strategie di resilienza e di adattamento ai cambiamenti climatici.
  • Monitoraggio degli eventi estremi su base regionale.

Gli ulteriori sviluppi includeranno:

  • Introduzione di diverse componenti per dinamiche e impatti non coperti dagli indicatori attualmente utilizzati (esempio: eventi grandinigeni, incendi).
  • Estensione della valutazione dalla pericolosità al rischio portando in conto anche le componenti di esposizione e vulnerabilità.
  • Uso degli indicatori non solo per analisi a ritroso ma anche per valutazioni su diversi orizzonti temporali futuri (dalla scala stagionale alle proiezioni climatiche).
  • Realizzazione portale di riferimento E3CI facilmente accessibile.
  • Calcolo E3CI su unità amministrative di maggior dettaglio (livello regionale, provinciale).
  • Calcolo E3CI usando dataset di rianalisi a maggiore risoluzione.

Research partners

  • IFAB
  • CMCC – Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
  • Leithà

Per informazioni rivolgersi a barbara.vecchi@ifabfoundation.org

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Stay updated on the latest IFAB events and projects.Subscribe to our monthly newsletter